venerdì 21 settembre 2018

Il ritorno a Lione e l'autochrome

"Piove anche oggi! Torniamo a Lione.." Così André scrive sotto la foto di un brumista forse della carrozza che avrebbe ricondotto lui e Auguste a Lione. Tornati nella città francese continuarono a studiare la possibilità di realizzare delle fotografie a colori. Nel 1906 i Lumiere brevetteranno l'Autochrome e a partire dal 1907 vennero prodotte 6000 lastre al giorno per un totale di 50 milioni.I colori che apparivano sulla lastra erano ottenuti grazie a dei minuscoli granelli di fecola di patate colorati in verde, blu-violetto e arancione. Questi venivano stesi su un suppoto in vetro in modo che non si sovrapponessero ma fossero giustapposti. Gli interstizi venivano poi riempiti con nerofumo per poi stendere sul tutto un'emulsione fotografica in bianco e nero. Dopo essere stata esposta e sviluppata, ottenuto un negativo a colori, la lastra veniva sottoposta ad un procedimento di inversione per ottenere finalmente un'immagine positiva. L'immagine ottenuta, se osservata da vicino, appariva come un quadro puntinista per via dei granelli di fecola utilizzati.


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